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NUOTO – Costumoni, ancora polemiche, ancora ricorsi

from www.gazzetta.it

Bufera in Francia sui costumi non omologati dalla Fina ma indossati da Bernard e Bousquet per i mondiali di 100 e 50 stile libero. L’australiano, ex detentore dei due record, ha presentato appello alla federazione internazionale

Frederick Bousquet con la fidanzata Laure Manaudou festeggia il mondiale dei 50 sl. Afp

Frederick Bousquet con la fidanzata Laure Manaudou festeggia il mondiale dei 50 sl. Afp
PARIGI, 27 aprile 2009 – Quelli di Montpellier rischiano di passare alla storia come i campionati “dello scandalo, del grande imbroglio”. Il tutto per colpa dei costumi di nuova generazione. In primis l’italiano Jaked. La stampa francese mette sotto processo i superbody e le istituzioni del nuoto che hanno di fatto falsato la valanga di record registrati (24 con il Jaked) lo scorso fine settimana nel sud della Francia. Una polemica di cattivo auspicio per i mondiali di Roma, resa più aspra dall’appelo che Eamon Sullivan, l’australiano che deteneva i primati di 50 e 100 stile libero, ha presentato oggi alla Fina.
RICORSO – Sullivan si è rivolto alla federazione mondiale, che deve ancora omologare i record di Alain Bernard (46″94 sui 100) e Frederick Bousquet (20″94), perché regolamenti la questione dei costumi. “Spero che la Fina si esprima su composizione, materiali e capacità di galleggiamento dei costumi. Anche perché, a quanto ho capito, il materiale usato ai campionati francesi non è ancora stato approvato. Spero che tutti vengano messi nelle stesse condizioni”
RIDICOLO – Libération non fa giri di parole: “I nuovi costumi hanno fatto sprofondare i campionati di Francia nel ridicolo”. Accusa sostenuta anche da Denis Auguin, allenatore di Bernard, primo uomo a scendere sotto i 47 secondi nei 100 sl. Ma con il superbody X Glide di Arena, in fase di omologazione, e comunque nella lista dei costumi sospetti. “Questi body – dice a record acquisito Auguin – appiattiscono le prestazioni verso il basso. Per certi nuotatori psicologicamente è duro da vivere”. Ne sa qualcosa Amaury Leveaux, allenato dal ct francese Lionel Horter, escluso da Roma: “Non c’è credibilità. Io i body li provo in allenamento non in gara”. Leveaux veste il costume Tyr, meno performante.
DUBBI – Dubbi arrivano anche dal Figaro (“campionati da dimenticare”) e dall’Equipe che sul record del mondo di Frederick Bousquet, il fidanzato di Laure Manaudou, supersonico nei 50 m, sotto i 21 secondi, azzarda una spiegazione: “Laure magari gli ha insegnato la cultura della vittoria”. Ironia. Sabato, l’Equipe dava spazio alla frustrazione del ct Horter, che paragonava i superbody al doping, ma solo dopo l’eliminazione del suo Leveaux. Al di là dell’ipocrisia latente, la polemica ha messo di nuovo in luce il caos che regna sui nuovi costumi, autorizzati dai vertici del nuoto francese che rinviano la responsabilità alla federazione internazionale. Con il rischio che lo scandalo esploda su scala mondiale ai campionati di Roma, dove i body saranno autorizzati per poi essere vietati teoricamente dal prossimo gennaio.
VIP – Un miniscandalo è andato in scena anche sulla tribuna VIP della piscina di Montpellier. Due rappresentanti della Jaked sono stati cacciati dagli organizzatori perché vendevano, senza autorizzazione, i costumi sottobanco. Prezzo all’unità: 400 euro. Polemica a parte, un affare sicuro.

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