Posts Tagged nuoto

TUFFI – Storica medaglia d’argento ai Mondiali di Roma, Cagnotto Dallapè da urlo!

from www.gazzetta.it

Cagnotto-Dallapè da urlo
Storica medaglia d’argento

Splendido secondo posto dell’Italia nei tuffi sincro 3 metri donne dietro soltanto alle fortissime cinesi, bronzo per la Russia

ROMA, 24 luglio 2009 – Giornata storica per i tuffi italiani. Dopo una lunga serie di quarti posti e meadaglie di bronzo, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè hanno ottenuto la medaglia d’argento con un punteggio altissimo, 329,70. Solo le cinesi Guo-Wu hanno fatto meglio. Terzo posto per le russe.

Lascia un commento

SCANDALO MONDIALI NUOTO – Nasce una “Spy Story”?

from www.repubblica.it

Denunciò le “piscine facili”
Spie contro il politico locale

Mancava solo la spy story, ai mondiali di nuoto. Riccardo Corbucci, giovane vicepresidente del IV municipio di Roma – parliamo di Roma Nord, Circoscrizione da 230 mila abitanti che cresce lungo l’asse della statale Salaria -, ha denunciato di essere stato seguito, lunedì scorso, da un’auto e da un motorino, quindi ripreso con una telecamera mentre si trovava per un sopralluogo intorno al Salaria Sport Village, contestato centro di nuoto e di benessere.

Riccardo Corbucci – per capire – è la persona che ha realizzato per conto di Italia Nostra il primo esposto nei confronti del Salaria Sport Village di Settebagni, ex dopolavoro dell’ex Banca di Roma portato ora a una volumetria monstre: 161 mila metri cubi di calcestruzzo e ferro in riva al Tevere. Da quell’esposto sono discese le prime inchieste giornalistiche sui mondiali di nuoto e, quindi, si è sviluppata a cascata l’indagine della procura di Roma che ha portato prima all’accusa di abuso edilizio per i legali rappresentanti della struttura e per il commissario straordinario Claudio Rinaldi, poi a un “sequestro leggero” dell’opera, realizzata in nome dei mondiali.

I sei sigilli esterni della procura, in verità, oggi sono nascosti da un camion e il “cantiere Salaria” non si è mai fermato: gli allenamenti di pallanuoto vengono ospitati nelle nuove piscine realizzate in pochi mesi e le foresterie, tra le realizzazioni più contestate, la sera accolgono atleti a pagamento. Sta conoscendo i primi ritorni economici, l’opera sotto sequestro.

Il “Salaria” con le sue quattro vasche è un monumento interessante per comprendere la questione “piscine private” a corredo di “Roma 2009”. Non solo è cresciuta su terreno agricolo, non solo è stata avviata nonostante il “no” del Comune veltroniano e di alcuni uffici della Provincia, ma soprattutto ha avuto tra i finanziatori Filippo Balducci, figlio del precedente commissario ai mondiali di Roma 2009, Angelo Balducci. L’uomo che ha realizzato l’opera e colui che l’ha autorizzata, un’unica famiglia. Scavando, si è quindi scoperto un collegamento strutturale, allargabile anche ad altri appalti assegnati per il G8, tra la famiglia Balducci (la moglie dell’ex commissario, in questo caso) e la famiglia Anemone (costruttori dell’impianto sportivo, appunto). Il “Salaria”, opera simbolo della piscinopoli romana, alle spalle ha un investimento da 37 milioni di euro. Il gruppo costruttore mira infatti, grazie all’ampia rete di relazioni nel centro-destra, a diventare un polo sportivo di riferimento della capitale con struttura alberghiera di supporto.

Corbucci, dicevamo. Ha scoperto i lavori, i presunti abusi, e ha convinto Italia Nostra a farsi carico dell’argomento. Qundi ha continuato a incalzare – con un Pd, il suo partito, timido all’inizio – costruttori e padroni. Proprio lunedì il politico di quartiere ha firmato con associazioni e ambientalisti un ricorso al Tar contro la sanatoria “ad piscinam”, appena licenziata dal Comune di Roma per salvare capra e piscine. E lunedì mattina, ecco, ha scoperto di essere al centro di una contro-investigazione.

Stava parlando con la rappresentante del comitato di Settebagni, ascoltandone i racconti su quel cantiere in area di sversamento del Tevere che succhia acqua agli edifici attorno, quando un commerciante lo ha avvertito: “Guardi che la stanno riprendendo”. Si è voltato, Corbucci, e ha visto un’auto ferma sul lato opposto della carreggiata con una persona a bordo, una seconda persona, in strada, questa con una mini-telecamera in mano. Più in là, un terzo uomo era fermo su uno scooter. “La macchina si è spostata, il motorino si è allontanato”, ha raccontato il consigliere. “Ed è sparita la telecamera”. Quando Corbucci ha tentato di avvicinarsi, anche l’auto, con una manovra pirata, è sgommata via: “Hanno rischiato di investire un passante”.

E’ arrivata la polizia, sono state controllate le due targhe annotate. E si è scoperto che i mezzi appartengono a due palermitani residenti a Morlupo, entroterra del Lazio. Uno dei due è un ex carabiniere. Ecco, pure la spy story. Il mondiale di nuoto nulla si fa mancare.

Corrado Zunino

Lascia un commento

MONDIALI ROMA – Bronzo per la Adelizzi nel sincronizzato, Cleri confermato quarto

from www.gazzetta.it

Solo: bronzo della Adelizzi
Fondo, Cleri resta quarto

L’azzurra è terza dietro la russa Ishchenko e la spagnola Mengual nel libero: è la prima medaglia iridata italiana di sempre nel nuoto sincronizzato. La Fina accoglie il ricorso statunitense: Crippen, è confermato al terzo posto, il romano giù dal podio

Beatrice Adelizzi è nata l'11 novembre 1988. Ansa
Beatrice Adelizzi è nata l’11 novembre 1988. Ansa

ROMA, 23 luglio 2009 – Beatrice Adelizzi, 19 anni, da Lissone, ha conquistato la prima medaglia mondiale della storia per l’Italia nel nuoto sincronizzato. Si è piazzata terza nel solo libero con 95.500 punti, dietro alla russa Natalia Ishchenko, 98.833, e alla spagnola Gemma Mengual, 98.333. L’azzurra ha battuto vere artiste di questa disciplina come la canadese Chloé Isaac, 95.000, e la giapponese Yumi Adachi, 93.167. Lunedì scorso Beatrice Adelizzi nel solo si era piazzata quarta, che fino a oggi era il miglior risultato di sempre di un’azzurra, migliore anche del quinto posto della Burlando a Perth ’98. Poi aveva aggiunto un quarto posto nel libero combinato e un quinto posto nel duo con Giulia Lapi. Ha incantato in una vasca inondata di luce e di entusiasmo. Ha raccolto 47.667 punti nel merito tecnico e 47.833 nell’impressione artistica. Una prova di alta qualità in cui un giudice l’ha premiata col 9.7: solo Natalia Ishchenko è arrivata al 10.

“Mi alleno 9-10 ore al giorno per 5 giorni la settimana: 6-7 ore in acqua e 2-3 ore di palestra, pesi e danza”

BEATA BEATRICE — “Mi pare un sogno. Non riesco ancora a credere di aver vinto questa medaglia”, ha detto Beatrice felice. “Ho dato davvero tutto in questi Mondiali. Ringrazio il pubblico per il calore con cui mi ha sostenuto. Ne ho fatta di strada. Tre anni fa ero arrivata quinta agli Europei, ora sul podio mondiale”. Beatrice ha raccolto i frutti di un lavoro durissimo. “Mi alleno 9-10 ore al giorno per 6 giorni alla settimana, con 6-7 ore di lavoro in acqua e 2-3 ore di palestra, pesi, danza, acrobatica”, ha detto. Ha colto la terza medaglia per l’Italia dopo i bronzi di Tania Cagnotto e Martina Grimaldi.

TRAMPOLINO — Tania Cagnotto e Francesca Dallapè si sono qualificate per la finale trampolino 3 metri sincro. Le due azzurre hanno chiuso i preliminari con il secondo punteggio assoluto di 316.20. Davanti alle due italiane, si sono piazzate le cinesi Guo/Wu con 342.90.Terze le russe Julia Pakhalina e Anastasia Pozdniakova (305.49). La finale è in programma domani.

Il contestato arrivo di Crippen e Cleri nella 10 km di fondo. Ansa
Il contestato arrivo di Crippen e Cleri nella 10 km di fondo. Ansa

CLERI QUARTO — Lo ha fatto un’ora dopo che il Bureau della Fina, accogliendo il ricorso americano, aveva strappato il bronzo a Valerio Cleri nella 10 km, ridandolo allo statunitense Crippen. Il Bureau, che ha 22 membri – 6 assenti: due all’estero, l’egiziano Amin e il giapponese Furuhashi, quattro che non hanno ritenuto di intervenire, Kruchten (Lus), Luyce (Fra), Blanco (Spa) e Aleshin (Rus) – ha visionato per due volte il filmato dell’infrazione e sentito il giudice-arbitro che aveva squalificato Francis Crippen, poi ha deciso di accogliere l’appello, reintegrando l’americano al terzo posto. Dieci i voti a favore, tre i contrari, con tre astenuti, il presidente della Fina Larfaoui, Consolo (Ita) e Neuberger (Usa).

TUFFATRICI IN FINALE — Medaglia d’oro per il cinese He Chong con 505,20 nella finale del trampolino dai 3 metri. Secondo posto e argento per lo statunitense Troy Dumais (498,90). Sul terzo gradino del podio il canadese Alexandre Despatie (490,30). Dodicesimo e ultimo Michele Benedetti, alla sua prima finale mondiale con 415,70. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè si sono qualificate per la finale dal trampolino 3 metri sincro. Le due azzurre hanno chiuso i preliminari al secondo posto con il punteggio di 316,20. Meglio hanno fatto solo le cinesi Jingjing Guo e Minxia Wu con 342,90. La finale è in programma domani alle 15.45.

Lascia un commento

NUOTO – Altra medaglia di bronzo per l’Italia nella 10 km di fondo ai Mondiali di Roma

from www.gazzetta.it

Grimaldi di bronzo

La 20enne bolognese chiude al terzo posto la 10 km alle spalle della britannica Payne e della russa Seliverstova. E’ la seconda medaglia azzurra dopo quella della Cagnotto

OSTIA (Roma), 22 luglio 2009 – Seconda medaglia azzurra ai Mondiali di nuoto: la 20enne bolognese Martina Grimaldi ha infatti vinto il bronzo nella 10 km di fondo alle spalle della britannica Keri-Anne Payne (2h’01’37″1) e della russa Ekatarina Seliverstova che ha anticipato di un soffio al tocco l’azzurra.

Lascia un commento

TUFFI – Baby Fenomeno inglese sbaraglia il campo ai Mondiali di Roma

from www.tuttosport.com

Tuffi, impresa del 15enne Daley: oro dai 10 metri 

Il giovane fenomeno inglese mette in riga i cinesi nel finale
ROMA, 21 luglio – Che fosse un piccolo fenomeno era noto. Che fosse già in grado di mettere in riga i maestri cinesi e di conquistare un oro mondiale no. Eppure Tom Daley, 15enne tuffatore di Plymouth, c’è riuscito. E nella piattaforma 10 metri ha compiuto un’impresa straordinaria battendo i grandi favoriti Qiu Bo e Zhou Luxin. Daley, il più giovane inglese ai Giochi Olimpici di Pechino, ha dato la paga ai cinesi con due ultimo tuffi spettacolari, che gli sono valsi ben otto 10 da parte dei giudici. Rimane il dubbio se Daley sia il più giovane vincitore maschile nella storia dei tuffi ai Mondiali. Sulla materia c’è grande incertezza, perché in più di un’occasione ci sono stati paesi che hanno barato sull’età dei propri atleti.

Una dimostrazione di freddezza e maturità che Daley ha riproposto anche in sala stampa, dove è stato protagonista di un divertente fuori programma con il padre. Il 15enne fenomeno dei tuffi inglesi era rilassato e tranquillo, mentre il padre era talmente eccitato che a un certo punto non ha più retto la tensione, ha preso il microfono e ha chiesto al figlio di abbracciarlo davanti a tutti. Tom, anche se un po’ riluttante, ha lasciato il suo posto ed è corso dal padre. Poi è tornato a sedersi e ha ricominciato a rispondere alle domande dei giornalisti. «Non avrei mai pensato che oggi sarei diventato campione del mondo – ha detto Daley, settimo a Pechino -. Andarmene con una medaglia d’oro al collo era una cosa impensabile appena questa mattina. Spero di ripetermi alle Olimpidi di Londra nel 2012».

Comments (1)

TUFFI – Grande Cagnotto, bronzo mondiale nel trampolino 3m, scacciata la maledizione della medaglia di legno

from www.gazzetta.it

Bravissima Tania!
trampolino di bronzo

La bolzanina conquista la prima medaglia per l’Italia nei tuffi da 3 metri nella sua specialità preferita: “Che tensione, ma ho raggiunto l’obiettivo” L’oro è andato alla cinese Guo Jingjing, l’argento è stato conquistato dalla canadese Emilie Heymans

ROMA, 21 luglio 2009 – Tania Cagnotto ha spezzato il tabù. Dopo la serie di quattro quarti posti della squadra azzurra ha finalmente conquistato la prima medaglia per l’Italia ai Mondiali di nuoto. Si è piazzata terza nella finale dei tuffi dal trampolino di 3 metri con 341.25 punti, dietro all’inavvicinabile Guo Jingjing, 388.20, e alla fortissima canadese Emilie Heymans, 346.65. Per la terza volta consecutiva, dopo Montreal 2005 e Melbourne 2007, ha avuto la medaglia di bronzo ai Mondiali. E’ stata una gara di altissima qualità, in cui Tania ha superato la favolosa cinese He Zi, le solide americane Rittenhouse e Loukas e l’elegante australiana Stratton. La rivelazione della gara, la 17enne canadese Jennifer Abel, seconda solo alla Guo in semifinale, si è sciolta subito, fallendo i primi due tuffi.

Tania Cagnotto riceve i complimenti dello staff azzurro. Reuters
Tania Cagnotto riceve i complimenti dello staff azzurro. Reuters

GIOIA — Tania Cagnotto ha pianto di gioia alla fine della competizione. Ha baciato il fidanzato Marco Dell’Uomo. Poi ha dichiarato: “Non ho fatto una gara bellissima. Avevo una grandissima tensione addosso”. Però ha aggiunto con un sorriso: “Però ho raggiunto l’obiettivo: la medaglia. Argento o bronzo non fa nessuna differenza”. Tania ha raccolto questa sequenza di punteggi: 67.50 nel doppio e mezzo indietro raggruppato, 69.00 nel salto mortale in avanti con 2 avvitamenti e mezzo (in semifinale aveva avuto 73.50), 66.00 nel doppio e mezzo ritornato carpiato, 69.75 nel triplo e mezzo avanti carpiato che aveva fallito in semifinale, 69.00 nel doppio e mezzo rovesciato carpiato. Molto regolare, dunque, ma non brillante. Se avesse eseguito l’ultimo tuffo come in semifinale, dove ebbe 76.50, avrebbe avuto la medaglia d’argento. Tania Cagnotto, però, ha dimostrato solidità, resistendo ad una grande pressione e, con pieno merito, ha conquistato la prima medaglia azzurra dei Mondiali.

Lascia un commento

PALLANUOTO – Esordio col botto per l’imperiese Emmolo ai Mondiali di Roma 2009

Lascia un commento

NUOTO – L’evoluzione del nuoto in Italia

from www.repubblica.it

Dal pallone alla piscina
l’Italia ha imparato a nuotare

Oggi si chiamano Pellegrini e Filippi, subito prima Rosolino e Fioravanti. Ma la prima generazione di grandi nuotatori azzurri è quella di Giorgio Lamberti. Agli Europei di Bonn, 1989, piovono medaglie: ecco la spiegazione, anche sociologica, del boom. Com’è lontana la Calligaris… di EMANUELA AUDISIO

Ieri era la Calligaris, oggi è Lamberti. Dal ’73 a oggi sono passati sedici anni: l’Italia continua a galleggiare, ma in maniera diversa. Di strano e di nuovo c’è molto: innanzitutto i nostri 7.500 chilometri di costa hanno subito lesioni permanenti, non si nuota più dove capita, così per caso, ma sempre per scelta e quasi mai nel mare sotto casa. L’inquinamento, le alghe, gli scarichi selvaggi hanno dirottato sempre più gente verso le piscine, una volta considerate “americanate” per miliardari. E il campione si sa viene sempre dall’acqua artificiale.

Se la generazione della Calligaris scendeva in acqua per eliminare gravi difetti fisici e doveva svegliarsi alle cinque di mattina per trovare una piscina aperta, quasi sempre fredda, quella di Lamberti e Battistelli ha cominciato con minor sofferenza e con sacarsa rabbia. Per chi è nato prima del ’60 il rapporto con l’acqua resta un fatto spesso traumatico. Non a caso l’eroe più moderno, ma anche più antico dell’Italia, Reinhold Messner, non sa nuotare.

E non a caso un’inchiesta del 1983 stabiliva che in Italia soltanto il 35,5 per cento della popolazione sapeva almeno tenersi a galla. Per il resto del paese l’acqua era un nemico da evitare, senza combattere. L’indagine appurava che in 33 anni l’Italia era andata a fondo ed il numero delle persone capaci di nuotare era incredibilmente diminuito. Chiamati a raccolta gli psicologi spiegavano che si trattava di un complesso: molto italiano, molto legato ai primi anni di vita e alla paura delle madri. Inoltre erano anni in cui chi insegnava in piscina seguiva in tutto e per tutto le leggi provenienti dai santuari californiani.

Leggi semplici, obbedienti al credo: torchiate l’infanzia prima che cresca e prima che si renda conto di quello che patisce. Gli Stati Uniti in acqua stavano perdendo il confronto con i paesi dell’Est e non sapendo più, a fine guerra fredda, come motivare i grandi, si buttavano sul più comodo mercato dei bambini. I piccoli obbediscono con più facilità, non fanno domande e alla fine ringraziano anche. Nell’Italia che si stava appena aprendo al fenomeno sportivo la moda americana fece rivestire subito parecchi giovani.

La nuova generazione che finalmente scendeva in acqua senza paura, senza grandi difetti fisici da risistemare, e in piscine più facili da trovare, veniva costretta dagli allenatori a non risalire più. Vasche su vasche, pesi, allenamenti estenuanti, di mattina e di sera, senza il minimo sorriso o la minima compagnia, perché il nuoto si sa è alienante: c’ è la striscia sotto da vedere e basta, quella ti dice che ore sono e quanto manca alla tua fatica. Una volta interrogati, gli adolescenti cadevano dalle nuvole: perché chiamarlo gioco o sport? Per loro la piscina era un lavoro. Alla fine della cura chi non diventava un campione ansioso o nevrotico tornava a casa minacciando un ozio continuo e prolungato. Intanto le piscine in Italia aumentavano con la stessa velocità del cemento nelle metropoli. La difficoltà di spostamento, la crisi della famiglia, ha fatto crescere un’architettura più indipendente e più autosufficiente: in molti condomini la piscina non è più un optional, ma una necessità da gente comune, soprattutto ora che il mare è in agonia.
E in molti casi i ragazzi e le ragazze vanno in piscina e
in acqua da soli. Senza controllo dei genitori, che tra l’altro ora non sarebbero all’altezza. I centri Coni del nuoto praticatissimi dall’infanzia e molto consigliati dai medici per l’armonia che garantiscono allo sviluppo, hanno reso la gioventù non solo più praticante, ma anche più brava. In quasi tutti gli stili. Sedurre in piscina non si può più: a meno di non essere capaci di abbinare crawl, dorso, rana e delfino a un doppio carpiato. I dati Istat sullo sport rivelano che nell’85 oltre un milione e mezzo di italiani, vale a dire il 10,7 per cento degli sportivi totale, ha scelto di praticare il nuoto. Niente male per una Repubblica fondata sul calcio come la nostra. Ma il fenomeno Lamberti non sarebbe stato possibile senza i pentimenti della scuola americana e una maggiore apertura alla scienza. Da oltreoceano è arrivata infatti un’altra lezione: buttateli in acqua da piccoli, ma tirateli fuori quando sono stanchi, non spremeteli troppo e dategli orizzonti che abbiano un sapore anche a vent’ anni. L’età di Lamberti, appunto. Orizzonti che non scompaiano alla prima o seconda sconfitta.

L’altra novità è arrivata nel tipo di selezione. Il nuoto si basa non su caratteristiche psicologiche, ma su certi particolari requisiti fisici. Esiste un test che stabilisce l’acquaticità dello scheletro, il suo grado di galleggiamento, il resto potrà venire, potrà essere costruito, ma questo primo importantissimo elemento no. Non basta più l’apparenza (alto e muscoloso), bisogna essere. Per questo Lamberti è l’onda lunga di un’Italia strampalata, ma nuova, e promette una nuova frontiera. A patto di non affogarla con la solita maledetta fretta.

Lascia un commento

NUOTO – Ecco la cerimonia inaugurale dei Mondiali di Roma 2009

from www.gazzetta.it

Roma si illumina
con la festa del nuoto

Inaugurato ufficialmente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il Mondiale di nuoto. Straordinarie scenografie e coreografie. Emozioni con le musiche di Allevi e Baglioni

ROMA, 18 luglio 2009 – Lo Stadio dei Marmi è pieno già mezz’ora prima della Cerimonia d’apertura: le emozioni non possono farsi aspettare. Applausi al presidente Napolitano, ricevuto dal numero uno del Coni Petrucci, dal segretario generale Pagnozzi e dal presidente del comitato organizzatore Gianni Malagò. In tribuna anche il presidente della Camera Fini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta e il sottosegretario con delega allo Sport Rocco Crimi e il sindaco Alemanno.

INNO ED ELEGANZA — L’onore di aprire la cerimonia, trasmessa anche da due maxischermi da 900 metri quadrati, dopo il conto alla rovescia, spetta a Claudio Baglioni, che ha composto l’inno della rassegna iridata, “Un solo mondo”: per il cantautore romano è una piacevole seconda volta, giacché aveva già creato le note e le parole (“Acqua nell’acqua”) per l’edizione del 1994. La sua doppia esibizione emoziona, ma è l’apparizione di Federica Pellegrini, elegantissima e raggiante, fasciata da uno splendido vestito scuro di Armani, a mettere i brividi. Accompagnata dall’esecuzione della “Casta Diva” di Bellini, l’olimpionica consegna il tricolore al drappello di militari che lo porteranno al presidente Napolitano.

SIRENA — La bellezza e la grazia non abbandonano lo Stadio ed anzi si sublimano quando Alessia Marcuzzi, splendida sirena in abito lungo color argento che mostra maliziosamente spalle e schiena, emerge dalla piscina immaginaria dei Marmi quale simbolo di vita acquatica. Ammaliante anche Caterina Murino, diva del cinema ma soprattutto testimonial dell’Amref, l’onlus che si occupa di portare acqua, ricchezza e speranza all’Africa. Subito dopo, i tocchi deliziosi e ricercati di Giovanni Allevi sugli avori del pianoforte, tre composizioni di cui due create per l’occasione, offrono uno spettacolo di leggerezza e talento. Il tema dell’acqua ovviamente domina: danzatori, ballerine sospese a mezz’aria, fanciulle aggraziate danno il soffio dell’esistenza ai “quadri” che rappresentano appunto l’elemento cardine del Mondiale ìromano.

MASSI ATTORE — Unico momento non altezza di una serata eccitante, la sfilata delle nazioni: a causa delle tante assenze, in particolare di moltissimi nuotatori che si trovano ancora in ritiro lontano dalla città, tanti paesi portano un solo rappresentante (la Spagna addirittura nessuno) e così lo show è tutto italiano. Il nostro portabandiera Massimiliano Rosolino gigioneggia da consumato attore, le divise da sera di Armani aggiungono un tocco chic, le atlete azzurre, truccate e sorridenti, sono un inno alla gioia di vivere. Si divertono, si agitano, offrono le bandierine tricolori al pubblico. In fondo, a chiudere la fila, altera e affascinante, Alessia Filippi, cui gli spettatori chiedono un surplus di pose per le fotografie di rito.

ATTO FINALE — Il saluto di Malagò, di Barelli, presidente Fin, di Larfaoui, presidente Fina, sono il preludio alla dichiarazione ufficiale di apertura dei Mondiali, riservata al presidente della Repubblica Napolitano, le cui poche parole sono scandite da un’ovazione. Tra cascate colorate e fuochi d’artificio, Roma comincia la sua avventura. Buon Mondiale.

Lascia un commento

NUOTO – Questa sera Cerimonia inaugurale dei Mondiali di Roma 2009

from www.gazzetta.it

Cerimonia dedicata all’acqua come bene prezioso

I Mondiali di nuoto avranno una cerimonia d’apertura per la prima volta dedicata a un messaggio sociale riservato al nostro pianeta: l’acqua è il bene più prezioso. Uno show senz’acqua. La serata infatti sarà interamente dedicata all’acqua ma realizzata senza usarne neppure una goccia: l’elemento base dei Campionati sarà, infatti, rappresentato esclusivamente attraverso effetti speciali e videoproiezioni sorprendenti, in una scenografia che arriva a ricreare un “mare virtuale”. All’interno di questo allestimento, centinaia di danzatori e figuranti daranno vita a quadri altamente spettacolari con coreografie verticali su maxischermi e artisti sospesi a decine di metri d’altezza.

L’autrice e regista della cerimonia è Monica Maimone. La parte di spettacolo che racconta la storia del rapporto fra l’uomo e l’acqua attraverso i secoli sarà accompagnata dalla musica dal vivo di Giovanni Allevi, mentre la fase del cerimoniale sarà suggellata dall’inno dei Campionati scritto e cantato da Claudio Baglioni. Per la produzione si è costituito un pool di primi della classe: Rcs Sport, Studio Festi, Bendoni Communication, Bigberry, Carito & Partners Factory e Live Communication.

Abbinata alla Cerimonia vi è l’iniziativa particolare studiata da Amref – principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, presente in Africa Orientale – che, oltre a promuovere il messaggio sociale nel corso della serata, si adopererà per la costruzione di un pozzo per ogni medaglia d’oro assegnata. A ciascun pozzo sarà dato il nome di un campione del mondo, creando un testimonial internazionale e gratificandolo con questo gesto. Inoltre, le società del Pool organizzativo della Cerimonia contribuiranno alla creazione di 4 pozzi, il COL di 1 mentre il Comune di Roma ne finanzierà ben 10. Amref infine si impegnerà a destinare i primi 40 pozzi a due paesi presenti ai Campionati: Kenya e Tanzania.

Lascia un commento

NUOTO – Palinsesto TV Rai per i Mondiali di Roma 2009

Palinsesto TV Mondiali Roma

Lascia un commento

NUOTO – Speciale Mondiali di Nuoto, ecco i 35 anni di storia

from www.gazzetta.it

Da Dibiasi e la Calligaris a Magnini e la Pellegrini: dai primi ori del ’73 al bis del pesarese nella specialità più nobile. Ecco il meglio e il peggio delle 12 edizioni disputate

Solo tre città europee hanno ospitato le massime manifestazioni di nuoto (Olimpiade, campionati del mondo, campionati d’Europa). Sono Berlino (1936, 1978, 2002), Roma (1960, 1994, 1983) e Barcellona (1992, 2003, 1970). Ora Roma si pone in primo piano, perché dal 18 luglio al 2 agosto organizzerà i Mondiali per la seconda volta, 15 anni dopo la prima. Finora solo l’australiana Perth (1991 e 1998) vanta due edizioni nel suo carnet. Questa sarà la 13ª edizione dei campionati mondiali, che il nuoto è riuscito a creare nel 1973, precedendo una grandissima federazione come quella dell’atletica. Per la prima volta (a parte le inedite e plateali tensioni fra Federazione e Comitato organizzatore) nelle eliminatorie del nuoto si useranno 10 corsie, invece delle tradizionali 8, alle quali si tornerà per le finali. Ecco, in estrema sintesi, la storia delle 12 manifestazioni precedenti.

Novella Calligaris dopo la vittoria con record negli 800 sl
Novella Calligaris dopo la vittoria con record negli 800 sl

BELGRADO 1973 (1-9 settembre) — Scoprimmo con un po’ di meraviglia che in città, oltre a quella principale (Tasmajdan, scoperta) erano in funzione anche tre piscine coperte di 50 metri: più di quante ne avesse l’Italia intera. Furono i campionati delle donne tedesche (dell’Est), 11 volte vittoriose, ma ancora non concretamente sospettate di doping. E dell’australiano Holland che fece il record del mondo nei 1500 (e di passaggio negli 800) e poi, come invasato, continuò fino ai 1600 seminando lo sconcerto fra gli avversari che pensarono di aver sbagliato a contare le vasche, poi virò di nuovo e ripartì, e finalmente lo fermarono. L’Italia visse una giornata memorabile, passata alla storia, il 9 settembre. A mezzogiorno la pallanuoto superò per la prima volta la Jugoslavia in casa sua, poi nella lontana Kosutnjak Klaus Dibiasi (già secondo dal trampolino) vinse l’oro dalla piattaforma., al tramonto Novella Calligaris concluse in gloria, trionfando con il nuovo record mondiale degli 800, in aggiunta alle medaglie di bronzo nei 400 sl e misti.

Klaus Dibiasi in volo
Klaus Dibiasi in volo

CALI 1975 (16-27 LUGLIO) — Per motivi geopolitici si andò in Colombia, ai 1000 m di Cali, un’altitudine che consentì pochi record, e solo su distanze brevi. Era previsto di ospitare gli atleti in un villaggio nella Città Universitaria, ma gli studenti erano in fermento, occuparono gli alloggi e gli organizzatori furono costretti a dirottare le squadre negli alberghi. Gli azzurri rischiarono di non partecipare: la Federnuoto riuscì ad inviare l’iscrizione a termini scaduti, per quanto ripetutamente sollecitata a farlo, e si sfiorò un’incredibile esclusione. Solo dopo settimane di ansia e di manovre politiche dietro le quinte, l’iscrizione italiana fu accettata e Dibiasi si confermò campione dalla piattaforma e secondo dal trampolino. L’inattesa staffetta 4×100 (Pangaro, Barelli, Zei, Guarducci) e la pallanuoto colsero la medaglia di bronzo. Le quindicenni Bortolotti e Panini, polemicamente non si presentarono alla partenza dell’aereo a Fiumicino, ma furono generosamente (e inopportunamente) recuperate e mandate in ritardo.

Giorgio Cagnotto, bronzo dal trampolino
Giorgio Cagnotto, bronzo dal trampolino

BERLINO OVEST 1978 (18-28 agosto) — Fu l’edizione nella quale le tedesche dell’Est passarono dalle solite dieci a una sola vittoria. Si argomentò che, temendo rigidi controlli al di là del Muro, avessero lasciato a casa atlete mascoline e sottoposto le altre a un regime diverso dal solito. Fu anche quella del ritorno azzurro ai vertici della pallanuoto: il torneo si concluse in una serata fredda e piovosa, nella piscina olimpica vuota, pareggiando contro l’Ungheria. Un 4-4 che bastò per l’oro. Sempre sfortunato ai Mondiali, Cagnotto conquistò infine il bronzo dal trampolino.

Giovanni Franceschi, bronzo nei 200 misti

Giovanni Franceschi, bronzo nei 200 misti

GUAYAQUIL 1982 (29 LUGLIO-7 AGOSTO) — Di nuovo in Sudamerica, dopo la rinuncia di tre sedi statunitensi, nella sconosciuta città ecuadoriana di Guayaquil. Furono i campionati del crollo americano nel nuoto: da 20 a sole 8 medaglie d’oro. L’Italia, con la pallanuoto eliminata nella fase preliminare, salvò il bilancio grazie al bronzo di Giovanni Franceschi nei 200 misti.

Stefano Battistelli. Omega
Stefano Battistelli. Omega

MADRID 1986 (13-23 agosto) — Altra musica: dopo le medaglie d’argento dello straordinario sedicenne Battistelli nei 1500 e di Minervini nei 100 rana (guadagnò una posizione per squalifica di un avversario), la pallanuoto offrì un’esaltante finale Jugoslavia-Italia 12-11: incontro concluso a mezzanotte, dopo otto tempi supplementari e 52′ di gioco, deciso da un tiro di Milanovic all’ultimo secondo della 12ª frazione. L’incontro più drammatico del secolo.

Giorgio Lamberti, oro nei 200 sl
Giorgio Lamberti, oro nei 200 sl

PERTH 1991 (3-13 GENNAIO) — In aperta campagna, ma in un impianto razionale che concentrava tutte le piscine necessarie, l’edizione si svolse nell’estate australiana. Pochi record mondiali, tutti maschili. Il programma si allarga al nuoto in acque aperte (argento di Chiarandini nei 25 km) e ai tuffi da un metro. L’Italia porta al successo il primatista mondiale dei 200 crawl Giorgio Lamberti, sofferente alla schiena al punto di far arrivare da Brescia, per assisterlo, il suo massaggiatore personale. Altra medaglia d’argento per Battistelli nei 200 dorso, e di bronzo per Lamberti, Minervini, ancora Battistelli, la staffetta 4×200.

Franziska Van Almsick. Omega
Franziska Van Almsick. Omega

ROMA 1994 (1-11 settembre) — Perfetta organizzazione per assistenza, pubblicazioni, distribuzione risultati. In vasca dominano le donne cinesi: si parla apertamente di doping. La rivista americana Swimming World non tiene in considerazione i loro tempi nelle graduatorie mondiali. La tedesca Van Almsick, nona nelle batterie dei 200 stile libero, viene ammessa alla finale grazie alla rinuncia (alla quale viene costretta) della connazionale Hase e ripaga i dirigenti vincendo la gara e stabilendo il record del mondo. L’Italia vince facilmente (10-5 alla Spagna nella finale) il torneo di pallanuoto maschile dopo una brutta rissa nel precedente incontro con l’Ungheria, che poteva portare all’esclusione di entrambe le squadre. Medaglie di bronzo per la pallanuoto femminile e per la Vigarani, che nei 200 dorso salva il bilancio del nuoto.

Massimiliano Rosolino. Omega
Massimiliano Rosolino. Omega

PERTH 1998 (7-18 GENNAIO) — In mancanza di altre candidature, si torna a Perth. I tuffi assegnano non più 4 ori, ma 12, aggiungendo le prove di sincronizzato da 3 e 10 metri. Non viene battuto, ed è insolito, nessun primato nel nuoto. Clamoroso successo della pallanuoto femminile italiana. Dopo tre sconfitte iniziali, sull’orlo dell’eliminazione, le azzurre, già campioni d’Europa, infilano cinque successi consecutivi e nella finale contro l’Olanda si impongono per 7-6. Con due medaglie d’argento Rosolino nei 200 e Brembilla nei 1500 sono i migliori in corsia, Baldini è terzo nei 5 km di fondo.

Ian Thorpe. Gmt
Ian Thorpe. Gmt

FUKUOKA 2001 (16-29 luglio) — In Giappone si consacra il fuoriclasse Thorpe, e gli italiani disputano i migliori Mondiali della storia. In piscina oro per Rosolino e Boggiatto nelle due prove dei misti, argento per la straordinaria 4×200 (Brembilla, Pelliciari, Beccari, Rosolino) che arriva al record europeo battendo gli Usa, e per Fioravanti nei 100 rana, bronzo per Brembilla nei 400. Nel fondo due vittorie (5 e 25 km) per Viola Valli, vittoria per Baldini nei 5 km, bronzo per Formentini nei 5 e Venturini nei 10 km. Infine nuova consacrazione per il Setterosa, che vendica la sconfitta subìta agli Europei, dominando il finale l’Ungheria per 7-3.

Alexander Popov. Omega
Alexander Popov. Omega

BARCELLONA 2003 (13-27 LUGLIO) — Il nuoto in vasca è di livello eccezionale, con 14 record del mondo ma soprattutto l’affermazione di personaggi storici, tutti autori di doppiette, da Popov (50 e 100).a Thorpe (200 e 400), da Hackett (800 e 1500) a Peirsol (dorso), da Kitajima (rana) fino all’astro Phelps (misti, più i 200 farfalla). Tre titoli anche in campo femminile per la tedesca Stockbauer nei 400-800-1500. In questo sfracello l’Italia nella piscina principale si deve accontentare del bronzo di Rosolino nei 200 sl, ma si riscatta ampiamente nelle prove di fondo in acque aperte con le vittorie di Viola Valli nei 5 e 10 chilometri, e nella pallanuoto con l’argento sia della squadra maschile (finale Ungheria-Italia 11-9) che di quella femminile (finale Usa-Italia 8-6).

Filippo Magnini incredulo. LaPresse
Filippo Magnini incredulo. LaPresse

MONTREAL 2005 (16-31 LUGLIO) — I protagonisti principali sono l’australiano Hackett con tre vittorie (400-800-1500) e la Coventry dello Zimbawe (oro nei 100-200 dorso, argento nei 200-400 misti) ma l’Italia arriva per la prima volta al successo di maggior prestigio, nei 100 stile libero, con Filippo Magnini che vince in 48”12, secondo tempo di sempre al mondo. Manca invece il colpo di Federica Pellegrini, ancora seconda nei 200 sl, come all’Olimpiade 2004. Medaglia d’argento anche per Luca Marin nei 400 misti , dove Boggiatto manca il bronzo per 1/100. In corsia quarti posti anche per Rosolino, ancora Boggiatto, la 4×200 uomini, la Giacchetti. Notevole invece il bilancio del fondo, con argento della Vitale nei 10 km, bronzo di Ercoli (5 km) e La Piana (25 km donne) e dei tuffi con la Cagnotto terza dal trampolino dietro a due cinesi.

Il Cannibale Michael Phelps. Ansa
Il Cannibale Michael Phelps. Ansa

MELBOURNE 2007 (17 marzo-1° aprile) — Se Phelps con sette medaglie d’oro (mancata l’ottava a causa della squalifica di una staffetta) si laurea miglior nuotatore della storia, Filippo Magnini ripete nei 100 il successo di Montreal, sia pure ex aequo con il canadese Hayden. Nella sua scia salgono sul podio, con medaglia d’argento, la staffetta maschile 4×100 stile libero (Rosolino, Calvi, Galenda, Magnini) e il veterano Marco Formentini nei 25 km di fondo. Le medaglie di bronzo sono cinque: la Pellegrini nei 200, Facci nei 200 rana, Marin nel 400 misti, e nei tuffi Sacchin da un metro e Tania Cagnotto da tre, seguendo ancora due cinesi.

Lascia un commento

NUOTO – Federica Pellegrini contro tutti

from www.tuttosport.com

Pellegrini: «C’è chi gode se perdo» 

La campionessa olimpica si sfoga: «Dopo Pechino pensavo che la Fin mi avrebbe trattata meglio. Il problema è che nuoto per l’Aniene di Malagò»
ROMA, 14 luglio – «Se vinco tutti faranno finta di essere felici, ma staranno recitando». E se dovesse invece andare male? «Già vedo la scena: riceverò una pacca sulle spalle, consolazione davanti al pubblico, poi andranno di là a festeggiare». Federica Pellegrini non nasconde il suo malumore nei confronti della Federnuoto in un’intervista a Vanity Fair, che le dedica anche la copertina dove l’olimpionica azzurra appare nuda e dipinta d’oro. «Dopo Pechino, dopo aver vinto una medaglia d’oro, pensavo che sarei stata almeno rispettata – spiega -. Trattata con un minimo di riguardo. Invece non è stato cosi». Qual è il problema?, le viene chiesto. «Forse proprio che ho vinto – la sua risposta -. E che sono del circolo Aniene, quello di Giovanni Malagò». E quando le chiedono se il presidente delal Fin Paolo Barelli le è simpatico ribatte: «Oddio, vuoi scrivere la risposta nell’intervista? Allora è meglio che risponda dopo i Mondiali, fino ad allora preferisco tacere. Ne avrei di cose da dire, ma non adesso».

IN PARTENZA – L’azzurra, primatista mondiale di 200 e 400 stile libero, dopo i Mondiali lascerà l’Italia per trasferirsi negli Stati Uniti. E dice che una vittoria mondiale non cambierebbe nulla, anzi per lei dopo l’oro sarebbe ancora peggio. «Ma comunque me ne andrò sei mesi in America e sarò serena». In caso venisse un oro o magari due, le dediche sono già pronte: «A me stessa, alla mia famiglia, a Luca Marin, il mio fidanzato, a Malagò, all’allenatore». Se va male, di chi sarà la colpa? «Mia». Riesci a essere contenta per le vittorie degli altri? «Dipende. Lo sono se loro sono altrettanto contenti per me». Per chi potresti essere contenta in caso di vittoria a Roma? «Per Luca».

L’INCUBO – Nell’intervista la Pellegrini confessa un incubo che la perseguita prima di ogni gara: «Io sono ai blocchi di partenza, ma non faccio in tempo a togliermi l’accappatoio, quello blu, proprio il mio. Allora mi butto in acqua così, nuoto avendolo addosso, la cintura annodata. A ogni bracciata s’infradicia, diventa più pesante, ma io vado avanti, sono staccata, non vincerò mai, ma quel che conta è arrivare al traguardo, non affondare. E ci riesco».

BRUTTI MOMENTI – Nella sua carriera ci sono stati momenti di gloria ma anche altri meno felici, come la crisi asmatica agli Assoluti invernali di Genova. «Non riuscivo a prendere aria – racconta – la gola si chiudeva e ho dovuto fermarmi. Una parte di me mi stava dicendo qualcosa. C’è la gara breve, i 200, che faccio in scioltezza. E poi la distanza lunga, che mi costa di più. E una parte di me non voleva». Succede spesso che le due Federiche litighino? «Sì. Adesso meno, in passato molto di più».

PSICOLOGIA – Adesso grazie all’aiuto psicologico ne è venuta fuori e ha imparato un metodo ripetendosi mentalmente una frase: «Non è reale, non è reale…». Cioè: «È nella mia testa, ma non è nella realtà. Non sta succedendo realmente se io non lo consento». A Pechino ha sbagliato la gara lunga, «come al solito», ma poi ha recuperato nell’altra. E contro chi lancia sospetti di doping contro di lei risponde: «Ma io faccio una marea di controlli antidoping, come potrei passarli se prendessi qualcosa?». Anche se qualcuno quel qualcosa lo prende, «come in tutti gli sport». Ma lei dice di non essersi mai fatta nemmeno una canna, come confessato invece da Michael Phelps. «Poi non credo che aiuti – spiega -. Lui ha sbagliato a farlo, ha dato un’immagine sbagliata».

IMMAGINE – Lei alla sua immagine tiene e parecchio: «Un sacco di gente mi guarda…». E sta molto davanti allo specchio: «Sono vanitosa, mi guardo un sacco…». Ora non è più grassottella come era qualche anno fa: «Non avrò mai il fisico che voglio, ma rispetto ai quindici anni, al periodo terribile di Milano, quando ingrassavo a vista d’occhio, adesso sono quasi soddisfatta». Qual è il fisico che vorrebbe la Pellegrini? «Quello da modella: vorrei essere sottile e non lo sarò mai. Mi piacerebbe, quando smetterò, dopo l’Olimpiade di Londra 2012 forse, fare qualcosa nella moda». Ma intanto molte persone guarderanno queste fotografie su Vanity Fair con la pelle d’oro. «Questo è il primo servizio fotografico in cui mi sono sentita donna» dice.

Lascia un commento

NUOTO – Tutto il mondiale di nuoto Roma 2009 in TV

from www.corrieredellosport.it

Tutto il mondiale di nuoto in Tv

La Rai seguirà la competizione iridata in diretta per oltre 200 ore. Protagonisti anche web e radio.

ROMA, 13 luglio – Oltre 200 ore di trasmissione sempre live, tutte in alta definizione, realizzate da 50 giornalisti e circa 220 tecnici, con oltre 70 telecamere, tra cui alcune speciali aeree e subacquee e 350 km di cavi. È la copertura tra tv, televideo radio e web per la 13ª edizione dei mondiali di nuoto, tuffi, sincro, pallanuoto e nuoto in acque libere in programma a Roma dal 17 luglio al 2 agosto, con 200 nazioni partecipanti e più di 2.500 atleti in gara. L’impegno della tv nazionale è stato illustrato stamattina al Foro Italico, fra gli altri, dai presidenti della Rai Paolo Garimberti, del comitato organizzatore dei mondiali Giovanni Malagò, della Federnuoto Paolo Barelli e dal direttore di Rai Sport Massimo De Luca. Presenti anche il due volte campione iridato dei 100 sl, Filippo Magnini e la beniamina di casa, argento negli 800 sl a Pechino, Alessia Filippi («La tensione si inizia a sentire ma è uno stimolo in più» hanno detto in coro) e l’azzurra del Setterosa Tania di Mario. Raitre, Raidue e Raisport Più seguiranno le competizioni attraverso un palinsesto che comprenderà la cerimonia di apertura dei mondiali, in programma sabato 18 luglio allo Stadio dei Marmi e visibile in diretta dalle 20.55 su Raitre e Raisport Più, con il commento di Sandro Fioravanti e Massimo De Luca. Tra gli altri commentatori dei Mondiali: Stefano Bizzotto e Oscar Bertone per i tuffi; Fabrizio Failla e Francesco Postiglione per la pallanuoto maschile e femminile; Enrico Cattaneo e Paola Celli per il nuoto sincronizzato; Domenico Fioravanti (vasca riscaldamento), e le interviste di Elisabetta Caporale, Annalisa Bartoli, Patrizia Rubino. Marco Mazzocchi sarà il conduttore dello studio RaiSport nel quale si susseguiranno numerosi ospiti nazionali e internazionali del mondo dello sport e non solo.

TUTTO IN DIRETTA –  A rafforzare la copertura sarà il supporto del sito internet www.raisport.rai.it. Oltre al consueto live streaming di tutte le gare, proporrà agli appassionati la possibilità, attraverso 6 ulteriori canali dedicati all’evento, di costruirsi un proprio palinsesto web. Un’ampia pagina sarà dedicata anche al blog della manifestazione. In prima fila anche la radio, con le news in tutte le edizioni dei giornali Radio e l’impegno di Radio 1: sabato e domenica primo appuntamento alle 11.00 e poi interventi nel corso del pomeriggio e della sera.

TUTTI GLI AZZURRI SEGUITI MINUTO PER MINUTO – Dal lunedi al venerdì, alla fascia del mattino si aggiungerà quella dalle 18.30 alle 20.00. A partire dalle 21.00 diretta di tutte le gare degli azzurri e delle azzurre di pallanuoto. Circa 50 ore di diretta dalle piscine mondiali e interviste a bordo vasca, al termine delle gare, con tutti i protagonisti. RaiNews 24, per i mondiali ha in programma, con la collaborazione di Novella Calligaris, speciali, dirette e approfondimenti dedicati ai campioni, alle gare e a tutto quello che succederà dietro le quinte delle discipline acquatiche. Aggiornamenti costanti all’interno dei Tg, interviste con ospiti dallo studio Rai ma anche ambiente e curiosità. Televideo dedicherà pagine speciali, con cronache, interviste, risultati e calendari nelle pagine di Sport (con un indice speciale di 10 schermate a partire da p.270). Sul sito http://www.televideo.rai.it ogni giorno la pagina del ‘Tempo Realè, aggiornerà con tutte le notizie dei Mondiali di Nuoto, corredate da video e fotogallery. La Rai inoltre come host broadcaster, fornirà le immagini alle altre 50 emittenti presenti, con 1500 giornalisti, che nell’area Rai di 5000 mq con 110 container allestiti, usufruiranno dei mezzi e delle attrezzature tecniche predisposti, per la copertura televisiva di quasi 1400 ore.

Lascia un commento

NUOTO – Mondiali di Roma in arrivo, Phelps a Riccione

from www.gazzetta.it

Phelps arriva a Riccione
e scatta la sicurezza

Cresce l’attesa per i Mondiali: la superpotenza del nuoto parte da Washington. Misure speciali per il leggendario campione che sbarca domani in Italia: ultimi allenamenti blindati prima di Roma

INDIANAPOLIS, 14 luglio 2009 – Lo squadrone americano parte per Roma, destinazione Riccione. Arriva Phelps, e da domani scatta l’allerta: si muove la sicurezza per Michael. La piscina della città balneare è stata requisita perchè fino al 22 luglio vi nuoterà per il camp finale pre Mondiali la superpotenza Usa che poi dal 24 si sistemerà nella capitale. Le gare in corsia al Foro Italico scatteranno domenica 26 luglio (prime gare questo venerdì con le eliminatorie dei tuffi da un metro): da quel giorno la missione quasi impossibile degli Usa sarà quella di migliorare il bottino di 36 medaglie a Melbourne 2007: con 11 ori maschili (7 di Phelps) e 9 femminili. “Quel record difficilmente potremo raggiungerlo – frena il d.t. Mark Schubert —, per noi il vero riferimento per i Giochi di Londra sarà la rassegna di Shanghai 2011”.

Michael Phelps, 24 anni. Reuters
Michael Phelps, 24 anni. Reuters

SCORTATO — Phelps è iscritto in 3 gare individuali (100 e 200 farfalla, 200 sl) e dovrebbe disputare le 3 staffette: anche 5 ori dopo 6 mesi di stop sarebbero un successone per l’olimpionico, attorno al quale verrà creata una rete protettiva particolare per evitare assalti. S’è mossa l’intelligence Usa per «bonificare» la zona della piscina e dell’albergo di Riccione: Phelps, rispetto ai compagni, dovrebbe arrivare direttamente in auto dentro la piscina, che verrà resa off limits per i bagnanti dell’estate: gli stessi addetti dovranno essere registrati per entrare in vasca. Sicuramente l’arrivo di Phelps in Riviera diventerà una vera attrazione: lui, ormai, è abituato ai bagni di folla in tutto il mondo, e ammette di essere curioso di vedere che effetto farà “nuotare per la prima volta in Italia”. Curiosamente Michael, 8 ori a Pechino e 14 in totale, ha fatto l’ospite d’onore ai Giochi di Torino 2006.

MINORENNI — Con Phelps le altre attrazioni saranno il fresco doppio primatista del dorso, Aaaron Peirsol, il ranista Eric Shanteau, lo sprinter nero Cullen Jones, la 42nne Dara Torres ma anche le minorenni d’assalto: la quindicenne Elizabeth Pelton (che ha dovuto cedere il posto dei 200 misti alla Kukors), la sedicenne Elizabeth Beisel, la diciassettenne Dagny Knutson, la fresca diciottenne Alyssa Anderson. “Sarà emozionante per loro confrontarsi col resto del mondo” dice Bob Bowman, tecnico di Phelps e responsabile maschile. Ma tutti vorranno vedere da vicinissimo la leggenda del nuoto.

Lascia un commento

NUOTO – Trials USA, Peirsol stupisce ancora

from www.gazzetta.it

Infinito Peirsol:
record nei 200 dorso

Ai Trials il 25enne statunitense domina i 200 dorso fissando il nuovo record Mondiale in 1’53″08. “E a Roma posso scendere sotto 1’53″”. Anche Shanteau, vinto il cancro, sfiora il record nei 200 rana. E la 42enne Torres vola nei 50 farfalla mettendo in crisi i tecnici

INDIANAPOLIS (Usa), 12 luglio 2009 – Aaron Peirsol raddoppia, da vero padrone del dorso. Dopo il mondiale dei 100, si riprende anche quello dei 200, la distanza più pesante per uno che è sulla breccia da un decennio, da quando diventò l’erede di Lenny Krayzelburg conquistando l’argento ai Giochi di Sydney 2000. Il californiano è ormai al dodicesimo record e l’impressione che non sia affatto sazio, anzi che il bello per lui sembra cominciare adesso che potrebbe starsene su un surf a divertirsi negli Oceani che ama e vuol salvaguardare. C’è Roma all’orizzonte del venticinquenne americano, capace di scrivere un’altra pagina di storia del nuoto in una gara che l’ha visto prima detentore assoluto, poi superato da Ryan Lochte, quindi disposto ad eguagliare il vecchio limite del compagno, infine sconfitto due volte a Pechino: per la medaglia e il primato che Lochte aveva fissato a ferragosto di un anno fa in 1’53″94. Nel frattempo (era il 10 maggio), in verità, il giapponese Riosuke Irie aveva nuotato in 1’52″86 ma a maggio il suo body Arena non era stato ancora omologato e dunque la Federazione mondiale glielo aveva cancellato.

RIFERIMENTO — Del nipponico resta la prestazione come riferimento ma non l’approvazione: e dunque a tutti gli effetti Peirsol può andare fiero di aver distrutto di 86 centesimi in 1’53″08 il record mondiale del compagno e di sentirsi nuovamente primatista. Curiosamente, con lo stesso body utilizzato dal fenomeno giapponese che gli ha già dato appuntamento a Roma per i Mondiali. In po’ come ha fatto lo stesso Lochte, olimpionico della specialità e secondo in 1’54″21, che ha forzato troppo il passaggio ai 50 metri (26″81, poi 28″52, 29″33, 29″55) per pagare dazio negli ultimi 50, nei quali comunque l’accelerazione di Peirsol è stata proverbiale, celestiale, sensazionale.

Aaron Peirsol in gara nei 200 dorso. Ap
Aaron Peirsol in gara nei 200 dorso. Ap

PROSSIMO MURO — “Ora sono pronto anch’io a rompere il muro dell’1’53″” ha detto Peirsol ben bilanciato nelle quattro vasche (26″82, 28″36, 28″88, 29″02). “Ho ancora due settimane per arrivare al top” e sarebbe più una minaccia che un messaggio per i rivali. Ma queste sfide agli americani piacciono, tant’è che la piscina della Indiana University ribolliva di calore e la standing ovation ha emozionato non poco Peirsol: “Sto tornando veloce e felice come un ragazzino”. Un dorsista ritrovato forse anche grazie al body-impact che nessuno può ormai disconoscere: “Ma vale per tutti l’aiuto…”.

RECORD SFIORATI — Nei 200 rana prima Rebecca Soni che è primatista in carica in 2’20″22 e poi Eric Shanteau fanno tremare il tabellone ma mancano di poco il record. La Soni vanifica tutto negli ultimi metri dopo aver tirato a tutta e stampando un 2’20″38 che resta la seconda prestazione della storia; l’ex malato di cancro che si era qualificato già nei 100 rana e nei 200 misti, vince i 200 rana in 2’08″01 migliorando il fresco primato Usa della mattina da 2’08″43 a 2’08″01. Ad entrambi probabilmente è mancato il traino giusto, un po’ come aveva Peirsol con Lochte.

Data Rorres, 42 anni, esulta dopo la vittoria nei 50 farfalla.
Data Rorres, 42 anni, esulta dopo la vittoria nei 50 farfalla.

DARA INFINITA — Dara Torres mette scompiglio nel team Usa realizzando in un tentativo a tre al termine del programma (erano le 9 di sera, dopo le fanfare per le nominations mondiali) il nuovo primato nazionale dei 50 farfalla in 27″50, ovvero 22 centesimi in meno del precedente. Fosse partita meglio, avrebbe realizzato un capolavoro mondiale ma ora il guaio è che i tecnici dovranno decidere se tocca a lei il posto a Roma in questa specialità o alle due qualificate dei 100 farfalla, Magnusson e Dana Vollmer, che essendo impegnata nei 100 vinti ieri in 54″ e 200 stile libero, magari lascerebbe il posto generosamente alla mitica super mamma di 42 anni.

SPRINT DI COLORE — Cullen Jones ha bruciato Weber Gale nello spareggio per la seconda maglia dei 50 sl di Roma dopo quella di Adrian Nathan, e gli ha tolto di sei centesimi il record americano in 21″41. Il newyorkese che toglie i bambini dai ghetti e li porta in piscina, ora si candida al podio romano. “Posso farcela, rispetto a un anno fa ho meno pressioni e più voglia di vincere”.

Lascia un commento

PISCINA COMUNALE – Ecco le prime slide della futura Piscina Comunale del Comune di Taggia

PRESENTATO ALLA STAMPA LA SOTTOSCRIZIONE DELL’ATTO UNILATERALE D’OBBLIGO CHE IMPEGNA LA SOCIETA’ LA FORNACE, PROPRIETARIA DELLO STABILE CONAD LECLERC, ALLA REALIZZAZIONE DELLA PISCINA COMUNALE.

Una piscina fortemente voluta, una piscina minuziosamente pensata per la realtà locale.

Su www.comune.taggia.im.it è possibile vedere il video della conferenza stampa. 

COMPOSIZIONE IMPIANTO

Ecco la composizione del piano vasca

  • Vasca da 25 metri, 06 corsie, altezza media 1,40 metri
  • Vasca per gestanti e persone diversamente abili 8 metri x 3 metri

 

PRINCIPALI CARATTERISTICHE

Queste saranno le caratteristiche principali dell’impianto natatorio

  • Copertura apribile automaticamente, seguendo la linea dei travi portanti. Le coperture andranno ad “impacchettarsi” sul lato in muratura della struttura.
  • Chiusura laterale del piano vasca apribile su più fronti, attraverso apertura delle porte scorrevoli e dei finestroni più alti (apertura a vasistas)
  • Spazio verde antistante l’apertura del piano vasca, da sfruttare al meglio nel periodo primaverile-estivo
  • Sistema di pannelli solari per l’autofinanziamento energetico
  • Barriere architettoniche abbattute per consentire accesso al piano vasca senza alcun problema
  • Vasca di nuova concezione, vale a dire “non profonda”: questo accorgimento permetterà un risparmio fondamentale per la gestione (ricambio acqua, manutenzione, pulizia, riscaldamento,etc)
  • Vasca per gestanti e persone diversamente abili a temperatura differenziata
  • Sistema di areazione interna a livello della copertura per preservare la struttura in modo migliore ed eviterare gli effetti pioggia dovuta a condensa

 

VOLUMETRIA VASCHE

Alcune cifre per dare l’idea dell’entità di acqua presente all’interno dell’impianto affiancato da esempi comparativi delle piscine comunali di Imperia e Sanremo

  • L’impianto terrà un totale di circa 550 m3 di acqua
    • Imperia: circa 2.400 m3
    • Sanremo: circa 800 m3

VOLUMETRIA IMPIANTO

Alcune cifre per dare l’idea della cubatura totale dell’impianto, affiancato da esempi comparativi delle piscine comunali di Imperia e Sanremo

  • L’impianto avrà un cubatura totale di circa 7.300 m3
    • Imperia: circa 22.000 m3
    • Sanremo: circa 5.500 m3

 

FAQ

Perché una piscina “non profonda”, con profondità  1,40 metri?

Perché ormai è più importante concepire un impianto gestibile economicamente che non un impianto studiato per avvenimenti medio-grandi. Negli ultimi anni abbiamo visto come centri urbani ben più grandi del nostro (per esempio Vienna) abbiamo costruito piscine “di nuova concezione” per il nuoto giornaliero e in occasione di eventi speciali, tipo i Mondiali, abbiano predisposto una serie di piscine prefabbricate all’interno di uno stadio da calcio. Minore è stata la spesa economica per un singolo evento piuttosto che la perdita ripetuta su più anni per avere “cattedrali nel deserto” adibite a nuoto quotidiano e solo saltuariamente a eventi importanti.

In questo modo si assicurerà una maggior pulizia della vasca (anche in termini di periodicità), ad un costo contenuto.

Con un altezza intorno ai 140 cm inoltre, si faciliterà l’apprendimento natatorio, in quanto l’allievo si sentirà più sicuro potendo toccare in qualsiasi momento il fondo piscina.

Altro punto di forza è la possibilità di installare, senza costi aggiuntivi, tutti i nuovi corsi di “ginnastica acquatica”, come ad esempio il bike-spinning, l’acqua-gym, i corsi pre-parto, ecc.

Queste misure consentiranno comunque l’organizzazione di competizioni di livello regionale.

 

Perché si è richiesta una copertura apribile automaticamente?

Perché in questo modo l’impianto sarà maggiormente utilizzabile anche nei periodi più caldi. Il materiale utilizzato per la coibentazione della copertura garantirà impermeabilità totale e il mantenimento del calore interno.

Inoltre la copertura stessa otterrà una sorta di “effetto serra” nei periodi invernali, agevolando il riscaldamento dell’intero impianto.

 

In che modo gli impianti solari faciliteranno il fabbisogno energetico?

I pannelli solari autofinanzieranno l’intero fabbisogno energetico degli spogliatoi, come richiesto dalla normativa. Se, come si presume, ci sarà quantità eccedente, si convoglierà sul fabbisogno energetico del piano vasca.

 

Quanto costerà la realizzazione dell’impianto all’Amministrazione Pubblica del Comune di Taggia?

Nulla, ZERO!!  Con la stipula dell’atto unilaterale d’obbligo la società La Fornace s.r.l. si impegna a realizazzare l’impianto natatorio e la strada che da Via San Francesco si congiunge con Via Morene, in cambio della cessione definitiva della strada ad uso pubblico (il corridoio già all’intenro del complesso, quello davanti alle casse) alla Società stessa. Si precisa che al nostro arrivo, per la stessa soluzione, c’era già una delibera dove l’interesse pubblico per cedere definitivamente la strada ad uso pubblico era la sola realizzazione della strada di collegamento tra Via San Francesco e Via Morene. L’Amministrazione Genduso è riuscita, quindi, ad includere in questa “partita” anche la realizzazione di un impianto natatorio dal computo stimato in 2,5/3 milioni di euro.

 

Quando sarà pronta?

Entro 24 mesi dalla concessione di inizio lavori l’impianto natatorio dovra essere consegnato funzionante all’amministrazione pubblica. Si ipotizza quindi l’apertura per fine 2011 – inizio 2012.

 

Chi realizzerà materialmente l’impianto?

La realizzerà la società La Fornace s.rl.l. attraverso una impresa che vincerà la gara d’appalto  ad evidenza pubblica preparata dalla società stessa. Il Comune, come prevede la legge, richiederà una polizza assicurativa.

Comments (12)

NUOTO – Record del Mondo di Federica Pellegrini

from www.gazzetta.it

Pellegrini: record nei 400 sl
“Un primato da paura”

L’impresa ai Giochi del Mediterraneo: la veneta ha chiuso in 4’00″41, abbassando di 25 centesimi il primato dell’inglese Jackson, che l’aveva strappato alla stessa Federica. Il commento a caldo: “A così poca distanza dai Mondiali di Roma, sono contentissima”

PESCARA, 27 giugno 2009 – Magica Federica Pellegrini, si riprende il record del mondo dei 400 stile libero, che le era stato tolto dall’inglese Jackson il 16 marzo: batte di 25 centesimi il tempo dell’inglese e arriva a 4’00″41 grazie a una prova straordinaria, proprio nella piscina, le Naiadi di Pescara, dove era tornata a livelli eccellenti in questa gara in occasione dei Campionati nazionali. I problemi che i 400 le avevano procurato, ritiro a Genova, rinuncia a Riccione, i dubbi e le paure, l’asma provocata dall’ansia, sono stati finalmente battuti.

ANTIPASTO — In mattinata, Federica chiude in un ottimo 4’05″11, quinto tempo mondiale dell’anno, nuotando in scioltezza. In finale, la grande prova. E’ sempre sotto i tempi della Jackson in occasione del record, arriva ad avere un vantaggio di 1″11 ai 200 metri, poi cala, ma riesce a resistere e a ottenere il mondiale che era già stato suo quando lo aveva stabilito agli Europei di Eindhoven. “Fa un po’ paura questo primato, a così poca distanza dai Mondiali di Roma – dice Federica -, ma sono contentissima”. Altre medaglie d’oro nel nuoto da Elena Gemo nei 50 dorso in 28″60 e da Roberta Panara sui 100 rana in 1’08″47, col bronzo di Giulia Fabbri in 1’09″14, e dalla staffetta 4×100 stile libero (Erica Buratto, Laura Letrari, Giorgia Mancin, Federica Pellegrini) in 3’40″63. Bronzo per Luca Pizzini nei 100 rana in 1’01″26 e per Alessio Boggiatto nei 200 misti in 2’01″13, argento per Samuel Pizzetti nei 400 sl in 3’48″37.

Lascia un commento

NUOTO – Costumoni, per il 2009 vale tutto

from www.ansa.it

Fina: sì a combinazioni poliuretano, solo per 2009

PARIGI – La Federazione internazionale di nuoto ha autorizzato l’utilizzo delle combinazioni di costumi interamente in poliuretano, tra i quali anche il famoso Jaked 01, per il proseguimento della stagione in corso. Ma dal primo gennaio 2010 entrerà in vigore una nuova regolamentazione con il divieto, a priori, di questo tipo di costumi. Lo ha annunciato oggi la Fina mediante la pubblicazione di una nuova lista di combinazioni omologate, che sarà in vigore per tutto il 2009 e verrà utilizzata anche per i Campionati del mondo di Roma, in programma dal 26 luglio al 2 agosto.Il tanto discusso costume Jaked 01, bocciato lo scorso 19 maggio, è stato nuovamente presentato alla Fina senza alcuna modifica, ma stavolta ha avuto il benestare dalla stessa Federazione. Il suo principale concorrente, il modello X-Glide di Arena, anch’esso bocciato in precedenza, è stato ripresentato con alcune modifiche, ottenendo l’ok della Fina.

Il 19 maggio scorso la Fina aveva chiesto alle aziende di rivedere 136 modelli, interamante in poliuretano, in ragione dei loro effetti di “air-trapping” (comparsa di bolle d’aria) che favorirebbero le prestazioni. Ora la Fina, per giustificare la decisione di reintegrare i modelli interamente in poliuretano, ha dichiarato che allo stato attuale è difficile fare dei test per verificare se effettivamente l’effetto di air-trapping possa portare dei vantaggi agli atleti.

Lascia un commento

« Newer Posts · Older Posts »